domenica 29 dicembre 2019

STEP #30: La scienza e la tecnica del cioccolato di Modica

Il cioccolato di Modica ha ottenuto da tempo la denominazione di prodotto IGP. I produttori quindi devono seguire regole ferree, e la chimica gioca quindi un ruolo fondamentale per la creazione di questo prodotto. Le composizioni chimiche e le tecniche di produzione sono tutte normatizzate per disciplinare i processi di produzione.



-Caratteristiche fisiche:

  • Forma: parallepepipedo rettangolare con i lati rastremati a tronco di piramide.
  • Peso: non superiore a 100 gr.
  • Pasta: colore marrone con evidente granulosità per la presenza di cristalli di zucchero all'interno del prodotto.

-Caratteristiche chimiche:

  • Tenore minimo di sostanza secca di cacao: non inferiore al 50%.
  • Tenore minimo di burro di cacao: non inferiore al 25%.
  • Umidità: non superiore al 2.5%.

-Composizioni in peso degli ingredienti:

-Obbligatori:

  • Pasta amara di cacao: dal 50 al 99%.
  • Zucchero: integrale o di canna (anche raffinato) dal 50 al 1%.

-Facoltativi:

  • Spezie: cannella, vaniglia e peperoncino minimo allo 0,02% ; noce moscata minimo allo 0,01%.
  • Aromi naturali: agrumi, finochietto e zenzero minimo allo 0,02%. ; gelsomino minimo allo 0,01%.
  • Frutta secca o disidratata: agrumi minimo allo 2% ; pistacchio, nocciole e mandorle minimo al 5%.
  • Sale: minimo allo 0,02%.

-Vietati:

  • Coloranti, conservanti, emulsionanti, grassi vegetali, vanillina, latte.


Anche le tecniche di produzione sono importanti. In particolare quello che contradistingue questo cioccolato è la lavorazione a freddo e le antiche tecniche che si tramandano da secoli. Lavorazione a freddo che prevede diversi step di tempra del prodotto.

-Tecniche di produzione:

La massa di cacao, ottenuta dai semi tostati e macinati (detti localmente caracca) e non privata del burro di cacao in essa contenuta, viene riscaldata per renderla fluida. Ad una temperatura non superiore a 40 °C viene mescolata a zucchero semolato o di canna, e spezie come cannella, vaniglia, zenzero o peperoncino, oppure con scorze di limoni o arancia. Il cioccolato rimane comunque con elevate percentuali di massa di cacao, minimo 50%, anche nelle versioni "classiche" fino ad arrivare alle versioni purissime con 90% di massa di cacao.
Nella lavorazione a mano la massa veniva deposta su uno spianatoio a mezzaluna, detto la valata ra ciucculatta, costruito interamente in pietra lavica e già riscaldato, e poi veniva amalgamata con il pistuni, speciale mattarello cilindrico di pietra, di diverso peso e spessore in rapporto alle fasi di lavorazione e cioè la prima, la seconda e la terza passata, fino alla raffinazione che prendeva il nome di stricata. In molti laboratori oggi queste fasi di lavorazione sono effettuate da più moderne temperatrici.
Il composto viene sempre mantenuto ad una temperatura massima di 35-40 °C che non fa sciogliere i cristalli di zucchero che rimangono integri all'interno della pasta. Ancora pastoso, viene versato in apposite lanni (formelle di latta a forma rettangolare) che vengono battute sia perché abbia, una volta solidificato e freddo, la forma del suo contenitore sia per far venire in superficie eventuali bolle di aria e rendere il prodotto compatto. La barretta di cioccolato ottenuta è lucida con delle scanalature, a volte più opaca, ha un colore nero scuro con riflessi bruni, una consistenza granulosa e un po' grezza.

La forza del prodotto consiste nella semplicità della lavorazione, nella masticazione granulosa e friabile grazie sia alla mancanza della fase di concaggio che allo zucchero che si presenta in cristalli, e nell'assenza di sostanze estranee (grassi vegetali, latte, lecitina di soia). (Wikipedia).


venerdì 20 dicembre 2019

STEP #29: I numeri del cioccolato

La smorfia napoletana è una raccolta (dizionario) in cui è possibile trovare per ogni oggetto, azione , personaggio ecc. un numero, a cui è legato anche un significato. Sono credenze popolari che con il tempo sono state collezionate per iscritto. Si pensa che dietro ai sogni possano esserci significati ben precisi, i quali sono stati tradotti anche in forma numerica, perchè attraverso i numeri si possono svolgere diverse funzioni (come giocare alla lotteria) e allo stesso tempo il numero diventa un simbolo più semplice da ricordare e a cui viene associato quell'oggetto, quell'azione, quel personaggio ecc.

Anche per il cioccolato esistono diverse interpretazione e di conseguenza diversi numeri. Cercando sulla smorfia napoletana di Wikipedia i numeri del cioccolato ufficiali sono 16 e 85, ma intesificando la ricerca si possono trovare siti che riportano i numeri per le rispettive varianti del cioccolato:






In particolare andando ad analizzare le voci riportate in questo sito, ritroviamo alla voce "Tavoletta di cioccolato" il legame con il numero 16 già riportato da Wikipedia. Poichè la tesi del blog è incetrata sul cioccolato in tavoletta possiamo confermare che il numero che stavamo cercando è proprio il numero 16.


mercoledì 18 dicembre 2019

STEP #28: Il protagonista del cioccolato di Modica

Sicuramente il protagonista di questo particolare cioccolato è stato Francesco Bonajuto, fondatore della più antica dolceria di Modica. In realtà, ne è ancora protagosta perchè la sua immagine è usata ancora oggi come logo della dolceria, e quindi possiamo definirlo come un testimonial immortale del prodotto dolciario.


Storia famiglia Bonjuto-Bonajuto.it






mercoledì 11 dicembre 2019

STEP #27: Il museo del cioccolato

Il museo del cioccolato di Modica esiste già nella piccola città siciliana, che tra storia e arte ti conduce in un viaggio attraverso le caratteristiche di questo particolare prodotto. Ma la cosa che mi ha colpito maggiormente di questo museo è che alla fine del tour ti permettono di assistere alla preparazione del cioccolato con i metodi di una volta:

"...Infine, è possibile osservare i maestri cioccolatieri all’opera in un vero laboratorio dolciario, “u dammusu ro ciucculattaru”, che s’affaccia sulla via Grimaldi, in cui si assiste alle fasi di lavorazioni del cacao che, assieme allo zucchero e spezie varie, si trasforma nelle celebri barrette dal sapore unico. ..."

Se la storia si fa a ritroso dal presente, perchè non pensare ad un museo all'interno del quale, oltre agli antichi metodi di lavorazione, vengono integrati anche quelli contemporanei? In parte è quello che accade nella dolceria Bonajuto, la più antica della città, nella quale è possibile ammirare, oltre a molti oggetti storici, anche il laboratorio di preparazione, posto alle spalle del bancone principale, in cui si possono degustare le tante varianti del cioccolato. Quindi, perchè non pensare ad un museo in cui i visatori, oltre ad ammirare gli oggetti del passato, possono prendere parte alla preparazione del cioccolato di oggi? Un museo inclusivo, che tramite il metodo del Learn by doing (imparare facendo), faccia comprendere realmente cosa significa fare il cioccolato.




L'idea sarebbe quindi di unire le due realtà: creare un museo molto più ampio con la possibilità di interagire direttamente con il presente, cosi da comprendere meglio gli oggetti del passato e capire le evoluzioni e i passaggi storici che hanno portato al cioccolato di Modica di oggi.

lunedì 9 dicembre 2019

STEP #26: Il cioccolato sui francobolli

Possiamo trovare molti esempi in cui compare il binomio cioccolato e francobolli: 

- Nel 2001 la posta Svizzera, in occasione del centenario di "Chocosuisse"(unione dei fabbricanti svizzeri di cioccolato), crea dei francobolli che sembrano e profumano di cioccolato. Infatti, sfregando la superficie del francobollo si sprigiona il profumo di cioccolato, grazie ad un innovativo rivestimento laccato.

francobolli al profumo di cioccoalto.



-Nel 2009 le poste Francesi, in occasione del 400° anniversario della diffusione del cioccolato in Francia, pubblicano anche loro dei francobolli che richimano il cioccolato.




-Nel 1999 anche le poste Belga onorano il cioccolato ponendolo come protagonista sui francobolli.





STEP #25: Il cioccolato in casa

La cucina è sicuramente il luogo in cui il cioccolato è un elemento essenziale, ma ci sono in realtà altri posti della casa dove il nostro prezioso prodotto si può annidare. Un esempio che mi viene in mente potrebbero essere le candele profumate al gusto di cioccolato, le quali possono essere accese anche in salotto per addolcire l'ambiente.

(foto:troppodolce.it)
Ma anche in bagno possiamo trovare la presenza del cioccolato, esistono infatti anche bagnoschiuma al cioccolato.

Un esempio è quello dell'azienda statunitense Colgate-Palmolive(foto: Palmolive.it)
Ritornando in cucina potremmo prendere in considerazione i liquori al cioccolato, che possono essere sfogiati all'arrivo di un ospite in casa.

Il liquore al cioccolato di Modica (foto: lacantinadelmago.com)
In particolare, il cioccolato mi rimanda alla mente il gesto di accogliere in casa gli ospiti. Infatti, lo vedo anche come un oggetto ornamentale, che può rimanere esposto nella sua confezione, in un cofanetto o su un mobile, pronto ad essere offerto per deliziare un qualsiasi invatato a casa propria. Come infatti ho accennato in post passati, il cioccolato è stato sempre un oggetto prezioso, un prodotto pregiato che solo le famiglie nobili potevano permettersi. Allora perchè non esporlo come un oggetto estetico come un qualsiasi altro oggetto ornamentale della casa? Tenendo conto che ha una caratteristica in più: che in qualsiasi momento si può riutilizzare la sua funzione originale, gustarlo in compagnia. 


Ecco come il cioccolato di Modica si presenta nella mia casa:
come un ornamento; però sempre pronto ad adempiere alla sua funzione principale.

domenica 1 dicembre 2019

STEP #24: Il cioccolato nel cinema

Il primo film che viene in mente parlando di cioccolato è sicuramente il famosissimo "La fabbrica di cioccolato". In realtà sono state girate due pellicole sul romanzo di Roald Dahl (scrittore, sceneggiatore britannico): una del 1971 e successivamente quella del 2005.

-Quella del 1971, diretta da Mel Stuart, si intitololava in lingua originale: Willy Wonka & the chocolate factory. Willy Wonka interpretato da Gene Wilder.



-Quella del 2005, diretta da Tim Burton, venne intitolato in lingua originale: Charlie and the chocolate factory. Dove il ruolo di Willy Wonka viene interpretato da Jonnhy Depp.


Trama:
Charlie Bucket vive con la madre e i suoi quattro nonni in una misera casupola...Un mattino il signor Wonka bandisce un concorso: a cinque fortunati che troveranno dei biglietti dorati nelle tavolette di cioccolato Wonka sarà concesso di visitare la sua fabbrica. ... Charlie ha ormai perso le speranze ma incredibilmente un giorno trova dei soldi per terra e comprando una tavoletta di cioccolato riesce a trovare l'ultimo biglietto dorato. ... Durante il giro all'interno della fabbrica, a differenza di Charlie, gli altri quattro bambini si rivelano antipatici e disubbidienti e vengono coinvolti in sfortunati eventi a causa dei quali escono di scena uno dopo l'altro... Solo Charlie si comporta bene e rimane incolume alle soprese del signor Wonka, e gli spetta dunque il premio speciale, che si rivela essere la fabbrica stessa in eredità quando il signor Wonka non ci sarebbe stato più.

La pellicola di Burton si avvicina di più al romanzo di Roald Dahl, a differenza di quella di Mel Stuart in cui ritroviamo alcune varianti nella trama indicata sopra.

sabato 30 novembre 2019

STEP #23: Il cioccolato di Modica nella letteratura


"...Altro richiamo, per restare alla gola, è quello del cioccolato di Modica ... un cioccolato fondente di due tipi - alla vaniglia, alla cannella - da mangiare in tocchi o da sciogliere in tazza:di inarrivabile sapore, sicchè a chi lo gusta sembre essere arrivato
all'Archetipo, all'assoluto, che il cioccolato altrove prodotto- sia pure
il più celebreto- ne sia l'adulterazione, la corruzione. ..."

Leonardo Sciascia fa una citazione al cioccolato di Modica in quest'opera, composta anche di fotografie di Giuseppe Leone. Narrando della contea di Modica attraverso le immagini e le parole, non si poteva non citare il tipico cioccolato.


Leonardo Sciascia e Giuseppe Leone, La contea di Modica, Milano 1983, Electa Editrice. 

venerdì 29 novembre 2019

STEP #22: Il cioccolato nel fumetto

Molte generazioni sono cresciute leggendo i famosi fumetti di Topolino. Sono state scritte un infinità di storie in questi fumetti che hanno ormai superato la quota di 3300 uscite settimanali. Fin dal 1930, infatti, questi avvincenti fumetti per ragazzi intrattengono i più giovani con le avventure dei personaggi Disney. Nelle tantissime storie proposte si possono incontrare un infinità di oggetti e cose, a volte strani, inventanti, fantascientifici, ma nella maggior parte dei casi di vita comune.

Ecco che allora compare anche la tavoletta di cioccolato. In particolare in una storia intitolata: Vignette Golose-Per un pugno di dolcetti. Dove la protagonista Clarabella, per vincere una sfida culinaria, prepara dei cupcakes usando la tavoletta di cioccolato (evidenziata in rosso nell'immagine sottostante).
Copertina del titolo, pag.17

Per un pugno di dolcetti, Topolino n.2958. pag.20 , Andrea Lucci


Un altro binomio tra fumetto e cioccolato lo si può vedere in questa pubblicità della Nestlè del 1979, la quale sponsorizzava uno dei suoi prodotti al cioccolato (Ciocolino) con un fumetto di Topolino. 

(fonte: Ebay)

giovedì 28 novembre 2019

STEP #21: Il cioccolato nella musica

Una delle canzoni italiane più famose in cui il cioccolato è protagonista è Rossetto e Cioccolato di Ornella Vanoni. La canzone del 1995, è stata inoltre attribuita ad alcune pubblicità legate al cioccolato, e una che forse ricordiamo particolarmente è una sulla Torta della marca Cameo del 2010.

Rossetto e Cioccolato,Ornella Vanoni, 1995: link Youtube.

Il testo della canzone recita:

Ci vuole passione
Molta pazienza
Sciroppo di lampone
E un filo di incoscienza
  
Ci vuole farina
Del proprio sacco
Sensualità latina
E un minimo distacco

Si fa così
Rossetto e Cioccolato
Che non mangiarli sarebbe un peccato
Si fa così

Si cuoce a fuoco lento
Mescolando con sentimento
Le calze nere
Il latte bianco

E già si può vedere
Che piano sta montando
È quasi fatta
Zucchero a velo

La gola soddisfatta
E nella stanza il cielo
Si fa così
Per cominciare il gioco

E ci si mastica poco a poco
Si fa così
È tutto apparecchiato
Per il cuore e per il palato

Sarà bello bellissimo travolgente
Lasciarsi vivere totalmente
Dolce dolcissimo e sconveniente
Coi bei peccati succede sempre

Ci vuole fortuna perché funzioni
I brividi alla schiena
E gli ingredienti buoni
È quasi fatta

Zucchero a velo
La gola soddisfatta
E nella stanza il cielo
Si fa così

Per cominciare il gioco
E ci si mastica poco a poco
Si fa così
È tutto apparecchiato

Per il cuore e per il palato
Sarà bello bellissimo travolgente
Lasciarsi vivere totalmente
Dolce dolcissimo e sconveniente
Coi bei peccati succede sempre

mercoledì 27 novembre 2019

STEP #20: I brevetti del cioccolato di Modica

Google nell'ultimo decennio ha sviluppato una piattaforma che raccoglie tutti i brevetti provenienti da diverse nazioni del mondo. Iniziando dalla banca dati degli USA, adesso ha accumulato milioni di file attraverso la paittaforma Google Patents, la quale permette di andare a ricercare qualsiasi tipo di brevetto.

Nello specifico ho trovato un brevetto di una tipologia di packaging per confezionare barrette di cioccolato. Questo è lo stile di confezione usata dalla maggior parte delle cioccolaterie modicane per sigillare il cioccolato di Modica. Una struttura a parallelepipedo che permette di contenere la tipica forma della tavoletta di cioccolato.

pagina Google Patents.
Titolo: Wrapper for slab-shaped goods, in particular chocolate bars, and method of its manufacture.
Inventori: Wilhem Hogenkamp e Gert Wostbrock.
Assegnatario: Hansel Otto GmbH.
Numero di brevetto: EP0294734B1 (EP= European Patents).
Data di Rilascio: 1987.

Sotto sono riportati i disegni del processo manufatturiero per realizzare il prodotto, infatti il titolo riporta anche che nel brevetto è compreso anche il metodo manufatturiero di creazione di questa tipologia di packaging:





In realtà, intensificando la ricerca ho trovato un particolare brevetto che fa riferimento proprio al cioccoalto di Modica. Ho definito "particolare" questo brevetto, perchè oggi il campo dei brevetti sta spazziando in molti contesti. Infatti quest'altro brevetto fa riferimento ad una formula di composto per la preparazione di un determinato tipo di cioccolato di Modica.

Titolo: Cioccolato leggero di Modica con eritritolo o con fruttosio ed eritritolo.
Invetore: Giuseppe Rizza.
Numero di brevetto: ITAN20120052A1
Data di rilascio: 2012.

La dolceria Rizza è una delle più famose a Modica. Eritritolo è un dolcificante naturale, che non contiene calorie e che quindi può essere un buon sostituto dello zucchero comune. Ecco quindi che è stata introdotta un'innovazione del cioccolato di Modica: usare un dolcificante naturale, senza calorie, al posto dello zucchero abitualmente trovato in commercio.


sabato 16 novembre 2019

#STEP 19: Arte e Cioccolato

Chi ha detto che il cioccolato può essere trovato soltanto in barretta?

All'interno del museo del cioccolato di Modica sono conservate diverse opere, scolpite direttamente dal cioccolato. Gli scultori anzichè scegliere un blocco di marmo o una forma di argilla, hanno deciso questa volta di usare il pregiato cioccolato di Modica per dare vita alle loro idee. Forme delle più disparate vengono raffigurate: dalle immagini rappresentanti la città, ai volti caratteristici di personaggi come la Testa di moro (uno dei simboli della Sicilia, che tipicmente sono fatte in ceramica), figure sacre come la Madonna e un intera riproduzione dell'Italia in miniatura tutta di cioccolato.



(foto:museo del cioccolato)

(foto:museo del cioccolato)

Scultore all'opera! (foto:dailyslow.it

(foto:museo del cioccolato)

(foto:museo del cioccolato)


Un'artista in particolare ha realizzato un'opera che è stata esposta in occasione dell'Expo di Milano 2015.

(foto:ragusaoggi.it)
Elisa Corallo, Noi semi della vita, 2015, Museo del Cioccolato di Modica.



La 500 incontra il cioccolato di Modica, e non solo: ecco Willy Wonka!

(foto:winesicily.com)



 Una semplice Fiat 500 dal color cioccolato fa sembrare quasi che quest'auto si possa gustare, proprio come le scultura del museo.




(foto:winesicily.com)
Il simbolo della città di Modica è l'aquila, che questi scultori stanno modellando dal cioccolato. Ecco allora come l'arte e il cioccolato di Modica si fondono rendendo materiale quello che è il simbolo della città.


STEP #18: Il cioccolato di Modica in cucina


Naturalmente, è molto semplice ritrovare questo prodotto in un ambiente culinario, anche se a volte è consumato in momenti lontani dai pasti, poichè è visto più come uno sfizio ed è mangiato occasionalmente.


Tuttavia, cercando su internet si possono trovare ricette curiose:

-Arancina al cioccolato di Modica: avete capito bene, esistono arancine dolci! In particolare per gli eventi del cioccolato, come il Chocobarocco, vengono create queste tipologie di arancine.

(foto:Scatto di gusto)
(foto:Scatto di gusto)


-Gelato al cioccolato di Modica

(foto:Gustoblog.it)



(foto:Lacucinaitaliana)


STEP #17: La nuvola dei nomi





Parole: Cioccolato, Tavoletta, Barretta, Cacao, Zucchero, Peperoncino, Agrumi, Vaniglia, Cannella, Fondente, Lavata, Lanna, Packaging, Cioccolataio, Modica, Azteco, Spagnolo, Internazionale, Festival, Barocco, Pubblicità, Dessert, Dolce, Amaro, Dono, Regalo, Cioccolateria, Ricordo, Gadget, Gelato, Souvenir, Cucina, Degustazione, Competizione, Concorrenza, Commercio, Storia, Simbolo, Turismo, Attrazione.

giovedì 14 novembre 2019

lunedì 11 novembre 2019

STEP #15: La visione futura del cioccolato di Modica


IL CIOCCOLATO CONQUISTA LO SPAZIO

Una delle cose che viene in mente pensando al futuro sono i viaggi spaziali e le future colonizzazioni di altri pianeti. Lo spazio infatti rappresenta la nuova frontiera, oltre la quale c'è un infinita di cose ancora da scoprire. Un tempo questo poteva sembrare solo un' utopia, ma oggi una possibile conquista di Marte è alle porte. Allora una delle domande che ci si è posta è:

Cosa si mangierà nello spazio? 

Può sembrare una domanda banale, ma in realtà nasconde una controversia molto importante, perchè determinati cibi non potranno essere portati a bordo delle navicelle. Questo perchè i possibili residui di alcuni prodotti potrebbero andare a dannegiare i componenti elettronici o ancora peggio essere inalati da un membro dell'equipaggio, compromettendo la sua respirazione. Per tale motivo nelle ultime missioni, alle quali hanno preso parte i 3 astronauti italiani del momento: Parmitano, Nespoli e Cristoforetti, hanno dato il via alla sperimentazione di nuovi prodotti alimentari di produzione italiana. Tra questi è presente anche il cioccolato di Guido Gobino, che è stato mandato in una delle missioni a cui a preso parte l'astronauta Paolo Nespoli.


"Gli alimenti che vengono spediti nello spazio devono rispettare i parametri e i controlli dello Space food lab della NASA. Il nostro primo problema è stato quindi di comprendere gli standard della NASA (che ad oggi è l’unico detentore dei parametri ottimali). Inizialmente ci siamo concentrati sulla shelf life (cioè il tempo di conservazione), che deve essere di 18-24 mesi a temperatura ambiente. Questo comporta non solo problemi tecnici legati alla preparazione, ma anche al packaging, perché non tutti gli involucri sono adeguati per la stazione spaziale. Parliamo ad esempio di confezioni multistrato, accoppiati alluminio-materiale plastico"


"Innanzitutto ci sono cibi sì e cibi no per lo spazio, soprattutto in base alla consistenza. Nello spazio gli astronauti si trovano in condizioni di microgravità, in cui tutto vola e galleggia e il rischio principale è definito “rischio volatilità”: qualsiasi prodotto che viene raccolto dall’astronauta con la posata non deve produrre briciole e non devono esserci parti che si possono staccare e volare, andando a danneggiare gli strumenti di bordo o addirittura essere inalate dall’astronauta e causare problemi respiratori. In questo modo eliminiamo tutto ciò che può fare briciole: pane, grissini, crackers e biscotti secchi, a meno che non siano sicuri e assunti in un unico boccone, come ad esempio un tarallo. Lo stesso vale per gli alimenti eccessivamente liquidi, che devono essere assunti con una cannuccia e devono avere una consistenza tale da non causare gocce “volanti”. Per quanto riguarda i piatti salati la consistenza deve essere più o meno quella di un risotto, mentre per biscotti o altri alimenti che sulla Terra sono croccanti, nello spazio devono avere una certa elasticità. Pensiamo a una tortilla ad esempio." (OggiScienza: parla con un membro di Argotec diTorino)



Addirittura è stato un biscotto al cioccolato il primo cibo ad essere cucinato nella ISS. Grazie ad uno speciale forno è stato possibile cuocere questo dolcetto al cioccolato.


Risultati immagini per forno per biscotti nella ISS
IL FORNO PER BISCOTTI (guarda il video)

Il cioccolato è diventato quindi uno dei principali alimenti della conquista dello spazio e quindi rappresenta uno dei cibi fulcro dell'alimentazione del futuro. Infatti, il cioccolato ha trovato un posto in prima fila per questo viaggio ignoto alla scoperta di altri mondi. Perchè allora anche il cioccolato di Modica non può un giorno prendere parte a questa avventura insieme agli altri esemplari di cioccolato?  Un primo problema, che salterebbe subito all'occhio, è proprio la consistenza del cioccolato di Modica, il quale nella forma attuale non si presta alle condizioni che i prodotti alimentari devono avere per essere consumati nello spazio. Quindi, il cioccolato di Modica dovrebbe completamente rinnovarsi, cambiando la forma e la sua consistenza, abbandonando parte della tradizione. Infatti, i metodi di preparazione tradizionale potrebbero in parte essere accantonati per far fronte all'evoluzione che il cioccolato dovrebbe subire per raggiungere quelle specifiche standard per essere usato nello spazio. Ma su questo si basa proprio sul principio di evoluzione di un prodotto, alla tradizione bisogna accompagnare un pizzico di innovazione, al fine che l'oggetto stesso possa continuare a far parte dei bisogni dei consumatori. Il prodotto non deve essere statico, deve mutare insieme alle richieste di mercato, deve continuamente rinnovarsi ed essere competitivo, questo senza compromettere l'indentità e la tradizione che sono alla base del prodotto stesso. Quindi come pensate possa essere il cioccolato di Modica nello spazio? Una cosa è certa, anche se mai riuscisse a conquistare lo spazio, ed essere costretto a cambiare forma, il suo sapore e i suoi mille gusti diversi accompagnerebbero gli astronauti portando un pò della sua dolcezza a gravità zero.




martedì 5 novembre 2019

STEP #14: Il cioccolato simbolo di Modica

Si è già citato in questo blog come la tipica tavoletta di cioccolato caratterizzi particolarmante la citta di Modica, al tal punto da diventare il simbolo di questa. Il cioccolato di Modica racchiude tutta l'essenza della città: la storia e le tradizioni che vengono tramandate da secoli. Perchè una semplice tavoletta di cioccolato è riuscita a diventare l'immagine principale di questa città ? Quando qualsiasi altro monumento o piatto tipico poteva caratterizzarla allo stesso modo, se non maggiormente? La risposta è da ricercare alle origini del cioccolato. Sempre da uno dei post del blog si è parlato della storia di questo cioccolato, e in particolare del fatto che provenga proprio dalle antiche ricette Azteche. Nelle prime righe di quel post è stato citato che per la cultura Azteca, cosi come per quella Maya prima di loro, il cioccolato era una bevanda destinata alle alti classi sociali e addirittura era stata battezzata "bevanda degli dei". Ecco quindi che fin dai tempi antichi il cioccolato è stato visto come una cosa preziosa, al pari di un oggetto sacro, che non era destinato a tutti, un oggetto di lusso. Un particolare importante è che nella società Azteca le fave di cacao venivano usate come monete. Da questo vediamo proprio il valore e l'importanza che il cacao e il cioccolato assumevano per questi popoli. Gli Spagnoli, a loro volta, capiro e percepirono il significato di questa speciale bevanda, e portandola in Europa, non tramandarono solo questo drink pregiato, ma portarono con se anche tutta la cultura Azteca che quel cioccolato conteneva, e con quella anche tutti i valori che aveva assunto tra le popolazioni del sud America. Infatti, il cioccolato in Europa è stato da sempre un lusso, qualcosa che solo le famiglie più facoltose potevano permettersi. Ecco quindi come il cioccolato diventa simbolo, un oggetto che fin dai tempi antichi era paragonato all'oro, usato come moneta di scambio. L'accezione di oggetto prestigioso è quindi rimasta fin ai giorni nostri, ma non si trova solo nella cultura modicana, ma è presente in quella di tutto il mondo, il fattore comune che unisce tutti e il cioccolato. Infatti qualsiasi turista che visita Modica, automaticamente la associa al cioccolato, perchè attraverso quest'ultimo, istintivamente, riesce a percepire la cultura e le tradizioni che stanno oltre la tavoletta. Il cioccolato diventa quindi il mezzo che permette di comunicare il passato della città ad altre culture che sono estranee al luogo, ma che riconoscono il valore del cioccolato. Un altro fattore che caratterizza questo simbolo è la sua unicità. Questo prodotto esclusivo non può essere trovato in nessun altra parte del mondo, e il marchio IGP lo rende tale. Oggi, quindi, è diventanto un icona che ha permesso l'inscindibilità tra il nome della città e il prodotto.

Quetzalcoaltl-il dio serpente che donò la pianta di cacao agli uomini
(nella cultura Azteca).

Marchio IGP e il Consorzio tutela del cioccolato di Modica.

STEP #13: L'anatomia del cioccolato di Modica

La parte esterna:

Questo cioccolato viene creato prevalentemente con la stessa forma. Le diverse cioccolaterie della città adottano tutti la tradizionale forma della tavoletta: una lunghezza di 13 cm, larghezza di circa 4.5 cm e altezza di 1.2 cm. Da come si può facilmente dedurre dalla figura è anche divisibile in 4 pezzi. Per rendere più facile spezzare la tavoletta, sulle "lanne"(le formine usate per dare la forma) vengono fatte delle incisioni, al fine di creare le 3 tacche di separazione.


La parte interna:

Il cioccolato di Modica viene "sezionato" ogni volta che lo si vuole mangiare. Infatti, causa la sua consistezza e la sua durezza non è facile da spezzare a mani nude come ogni altra tavoletta di cioccolato. Armandosi di coltello, e spesso di molta pazienza, si può andare a incidere e spezzare la tavoletta. Qualsiasi gusto si scelga, l'aspetto è pressocché lo stesso: granuloso, ruvido e con i granelli bianchi di zucchero che spiccano sulla superficie grezza di questo dolce tipico. 




Immagine correlata


A volte deve essere spezzato "a scaglie" proprio come il formaggio Grana Padano.