IL CIOCCOLATO CONQUISTA LO SPAZIO
Cosa si mangierà nello spazio?
Può sembrare una domanda banale, ma in realtà nasconde una controversia molto importante, perchè determinati cibi non potranno essere portati a bordo delle navicelle. Questo perchè i possibili residui di alcuni prodotti potrebbero andare a dannegiare i componenti elettronici o ancora peggio essere inalati da un membro dell'equipaggio, compromettendo la sua respirazione. Per tale motivo nelle ultime missioni, alle quali hanno preso parte i 3 astronauti italiani del momento: Parmitano, Nespoli e Cristoforetti, hanno dato il via alla sperimentazione di nuovi prodotti alimentari di produzione italiana. Tra questi è presente anche il cioccolato di Guido Gobino, che è stato mandato in una delle missioni a cui a preso parte l'astronauta Paolo Nespoli.
"Gli alimenti che vengono spediti nello spazio devono
rispettare i parametri e i controlli dello Space food lab della NASA. Il nostro
primo problema è stato quindi di comprendere gli standard della NASA (che ad
oggi è l’unico detentore dei parametri ottimali). Inizialmente ci siamo
concentrati sulla shelf life (cioè il tempo di conservazione), che deve essere
di 18-24 mesi a temperatura ambiente. Questo comporta non solo problemi tecnici
legati alla preparazione, ma anche al packaging, perché non tutti gli involucri
sono adeguati per la stazione spaziale. Parliamo ad esempio di confezioni
multistrato, accoppiati alluminio-materiale plastico"
"Innanzitutto ci sono cibi sì e cibi no per lo spazio,
soprattutto in base alla consistenza. Nello spazio gli astronauti si trovano in
condizioni di microgravità, in cui tutto vola e galleggia e il rischio
principale è definito “rischio volatilità”: qualsiasi prodotto che viene
raccolto dall’astronauta con la posata non deve produrre briciole e non devono
esserci parti che si possono staccare e volare, andando a danneggiare gli
strumenti di bordo o addirittura essere inalate dall’astronauta e causare
problemi respiratori. In questo modo eliminiamo tutto ciò che può fare
briciole: pane, grissini, crackers e biscotti secchi, a meno che non siano
sicuri e assunti in un unico boccone, come ad esempio un tarallo. Lo stesso
vale per gli alimenti eccessivamente liquidi, che devono essere assunti con una
cannuccia e devono avere una consistenza tale da non causare gocce “volanti”.
Per quanto riguarda i piatti salati la consistenza deve essere più o meno
quella di un risotto, mentre per biscotti o altri alimenti che sulla Terra sono
croccanti, nello spazio devono avere una certa elasticità. Pensiamo a una
tortilla ad esempio." (OggiScienza: parla con un membro di Argotec diTorino)
Addirittura è stato un biscotto al cioccolato il primo cibo ad essere cucinato nella ISS. Grazie ad uno speciale forno è stato possibile cuocere questo dolcetto al cioccolato.
IL FORNO PER BISCOTTI (guarda il video) |
Il cioccolato è diventato quindi uno dei principali alimenti della conquista dello spazio e quindi rappresenta uno dei cibi fulcro dell'alimentazione del futuro. Infatti, il cioccolato ha trovato un posto in prima fila per questo viaggio ignoto alla scoperta di altri mondi. Perchè allora anche il cioccolato di Modica non può un giorno prendere parte a questa avventura insieme agli altri esemplari di cioccolato? Un primo problema, che salterebbe subito all'occhio, è proprio la consistenza del cioccolato di Modica, il quale nella forma attuale non si presta alle condizioni che i prodotti alimentari devono avere per essere consumati nello spazio. Quindi, il cioccolato di Modica dovrebbe completamente rinnovarsi, cambiando la forma e la sua consistenza, abbandonando parte della tradizione. Infatti, i metodi di preparazione tradizionale potrebbero in parte essere accantonati per far fronte all'evoluzione che il cioccolato dovrebbe subire per raggiungere quelle specifiche standard per essere usato nello spazio. Ma su questo si basa proprio sul principio di evoluzione di un prodotto, alla tradizione bisogna accompagnare un pizzico di innovazione, al fine che l'oggetto stesso possa continuare a far parte dei bisogni dei consumatori. Il prodotto non deve essere statico, deve mutare insieme alle richieste di mercato, deve continuamente rinnovarsi ed essere competitivo, questo senza compromettere l'indentità e la tradizione che sono alla base del prodotto stesso. Quindi come pensate possa essere il cioccolato di Modica nello spazio? Una cosa è certa, anche se mai riuscisse a conquistare lo spazio, ed essere costretto a cambiare forma, il suo sapore e i suoi mille gusti diversi accompagnerebbero gli astronauti portando un pò della sua dolcezza a gravità zero.
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