lunedì 11 novembre 2019

STEP #15: La visione futura del cioccolato di Modica


IL CIOCCOLATO CONQUISTA LO SPAZIO

Una delle cose che viene in mente pensando al futuro sono i viaggi spaziali e le future colonizzazioni di altri pianeti. Lo spazio infatti rappresenta la nuova frontiera, oltre la quale c'è un infinita di cose ancora da scoprire. Un tempo questo poteva sembrare solo un' utopia, ma oggi una possibile conquista di Marte è alle porte. Allora una delle domande che ci si è posta è:

Cosa si mangierà nello spazio? 

Può sembrare una domanda banale, ma in realtà nasconde una controversia molto importante, perchè determinati cibi non potranno essere portati a bordo delle navicelle. Questo perchè i possibili residui di alcuni prodotti potrebbero andare a dannegiare i componenti elettronici o ancora peggio essere inalati da un membro dell'equipaggio, compromettendo la sua respirazione. Per tale motivo nelle ultime missioni, alle quali hanno preso parte i 3 astronauti italiani del momento: Parmitano, Nespoli e Cristoforetti, hanno dato il via alla sperimentazione di nuovi prodotti alimentari di produzione italiana. Tra questi è presente anche il cioccolato di Guido Gobino, che è stato mandato in una delle missioni a cui a preso parte l'astronauta Paolo Nespoli.


"Gli alimenti che vengono spediti nello spazio devono rispettare i parametri e i controlli dello Space food lab della NASA. Il nostro primo problema è stato quindi di comprendere gli standard della NASA (che ad oggi è l’unico detentore dei parametri ottimali). Inizialmente ci siamo concentrati sulla shelf life (cioè il tempo di conservazione), che deve essere di 18-24 mesi a temperatura ambiente. Questo comporta non solo problemi tecnici legati alla preparazione, ma anche al packaging, perché non tutti gli involucri sono adeguati per la stazione spaziale. Parliamo ad esempio di confezioni multistrato, accoppiati alluminio-materiale plastico"


"Innanzitutto ci sono cibi sì e cibi no per lo spazio, soprattutto in base alla consistenza. Nello spazio gli astronauti si trovano in condizioni di microgravità, in cui tutto vola e galleggia e il rischio principale è definito “rischio volatilità”: qualsiasi prodotto che viene raccolto dall’astronauta con la posata non deve produrre briciole e non devono esserci parti che si possono staccare e volare, andando a danneggiare gli strumenti di bordo o addirittura essere inalate dall’astronauta e causare problemi respiratori. In questo modo eliminiamo tutto ciò che può fare briciole: pane, grissini, crackers e biscotti secchi, a meno che non siano sicuri e assunti in un unico boccone, come ad esempio un tarallo. Lo stesso vale per gli alimenti eccessivamente liquidi, che devono essere assunti con una cannuccia e devono avere una consistenza tale da non causare gocce “volanti”. Per quanto riguarda i piatti salati la consistenza deve essere più o meno quella di un risotto, mentre per biscotti o altri alimenti che sulla Terra sono croccanti, nello spazio devono avere una certa elasticità. Pensiamo a una tortilla ad esempio." (OggiScienza: parla con un membro di Argotec diTorino)



Addirittura è stato un biscotto al cioccolato il primo cibo ad essere cucinato nella ISS. Grazie ad uno speciale forno è stato possibile cuocere questo dolcetto al cioccolato.


Risultati immagini per forno per biscotti nella ISS
IL FORNO PER BISCOTTI (guarda il video)

Il cioccolato è diventato quindi uno dei principali alimenti della conquista dello spazio e quindi rappresenta uno dei cibi fulcro dell'alimentazione del futuro. Infatti, il cioccolato ha trovato un posto in prima fila per questo viaggio ignoto alla scoperta di altri mondi. Perchè allora anche il cioccolato di Modica non può un giorno prendere parte a questa avventura insieme agli altri esemplari di cioccolato?  Un primo problema, che salterebbe subito all'occhio, è proprio la consistenza del cioccolato di Modica, il quale nella forma attuale non si presta alle condizioni che i prodotti alimentari devono avere per essere consumati nello spazio. Quindi, il cioccolato di Modica dovrebbe completamente rinnovarsi, cambiando la forma e la sua consistenza, abbandonando parte della tradizione. Infatti, i metodi di preparazione tradizionale potrebbero in parte essere accantonati per far fronte all'evoluzione che il cioccolato dovrebbe subire per raggiungere quelle specifiche standard per essere usato nello spazio. Ma su questo si basa proprio sul principio di evoluzione di un prodotto, alla tradizione bisogna accompagnare un pizzico di innovazione, al fine che l'oggetto stesso possa continuare a far parte dei bisogni dei consumatori. Il prodotto non deve essere statico, deve mutare insieme alle richieste di mercato, deve continuamente rinnovarsi ed essere competitivo, questo senza compromettere l'indentità e la tradizione che sono alla base del prodotto stesso. Quindi come pensate possa essere il cioccolato di Modica nello spazio? Una cosa è certa, anche se mai riuscisse a conquistare lo spazio, ed essere costretto a cambiare forma, il suo sapore e i suoi mille gusti diversi accompagnerebbero gli astronauti portando un pò della sua dolcezza a gravità zero.




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